Districarsi nel mondo accademico e scolastico non è cosa semplice.
I docenti italiani conoscono bene le particolari dinamiche sottese ai diversi e sottili equilibri legati a MIUR, USR ed Enti di ogni ordine e grado.
Difficoltà ancor più acuite, per non parlare di vero e proprio ostracismo, nei confronti di professionisti abilitatisi all’estero e che chiedono a gran voce di poter svolgere la propria professione in Italia.
Ultima in ordine di tempo, ma la lista a riguardo è lunga, è la strenua opposizione del MIUR al riconoscimento in Italia del titolo abilitante di docente conseguito in Romania ai sensi della direttiva comunitaria.
Come rimarcato nelle sentenze ottenute presso il TAR Lazio/Roma, con la Collega Avv. Ida Tomasiello, è stata accolta la linea di difesa sopravanzata e che ha permesso ai docenti affidatisi allo Studio Legale di poter proseguire la professione di docente, oltre che vedersi reinseriti nelle graduatorie scolastiche dalle quali erano stati depennati (reinserimenti in graduatoria “riammissione candidati con titolo rumeno USR Lazio – USR Lombardia).
Particolarmente importante è risultata essere la sentenza n. 2828/2020, (vedi sentenze sentenza 2828_2020 avv. de’Longis) la prima ad avere parere favorevole da parte del TAR Lazio/Roma e che ha fatto giurisprudenza sul punto, relativamente al riconoscimento del percorso abilitante estero per un docente che ha visto, in questo modo, riconosciuta la specializzazione sul sostegno.
Si tratta, quindi, di un importante traguardo, anche alla luce delle imminenti procedure concorsuali indette dal Ministero dell’Istruzione alle quali potranno prendere parte i docenti che si erano visti ingiustamente respingere l’istanza di riconoscimento del titolo estero.